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REPORT SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE 2024: A CHE PUNTO È L’ITALIA?

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Dal loro avvio nel 2015, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite hanno cercato di guidare il mondo verso un futuro più sostenibile ed equo.

Ogni anno il Sustainable Development Report (SDR) passa in rassegna i progressi compiuti verso questi obiettivi dalla loro adozione da parte dei 193 stati membri dell’ONU. Pubblicata alla vigilia del Summit delle Nazioni Unite sul Futuro, l’edizione del 2024 del Sustainable Development Report non solo monitora i progressi, ma raccomanda anche una serie di riforme chiave al sistema delle Nazioni Unite per affrontare le sfide del 21° secolo. Inoltre, quest’anno il rapporto introduce un nuovo indice che misura il sostegno dei paesi al multilateralismo basato sull’ONU e discute percorsi a lungo termine per realizzare sistemi alimentari e terrestri sostenibili.

Questo articolo vogliamo esaminare i contenuti del Sustainable Development Report (SDR) del 2024, mettendo in luce i progressi, le sfide e le strategie future per il raggiungimento di questi obiettivi globali.

ANALISI DEI PROGRESSI DEGLI OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE NEL 2024

Il rapporto sullo sviluppo sostenibile del 2024 mette in luce la complessità dei progressi verso gli obiettivi SDG. Soltanto il 16% degli obiettivi è in linea con le aspettative per il 2030, evidenziando una stagnazione significativa dal 2020. Gli obiettivi legati alla fame zero (SDG 2), città sostenibili (SDG 11), vita sottomarina (SDG 14), vita terrestre (SDG 15), e pace e giustizia (SDG 16) mostrano le maggiori difficoltà. Le problematiche principali includono l’inversione dei progressi in aree critiche come l’obesità (SDG 2), la libertà di stampa (SDG 16), e la gestione sostenibile dell’azoto (sotto l’SDG 2).

LEADERSHIP E DISPARITÀ NELLA PERFORMANCE DEGLI SDG

La performance globale rivela un divario marcato tra i paesi. Mentre i paesi nordici e i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) mostrano un impegno rinnovato e progressi significativi, i paesi più poveri e vulnerabili restano indietro. L’indice SDG 2024 evidenzia che paesi come Finlandia, Svezia e Danimarca guidano con esempi di buone pratiche, mentre la Somalia e il Sud Sudan sono tra gli ultimi.

LA SFIDA DELL’INVESTIMENTO A LUNGO TERMINE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Il finanziamento dello sviluppo sostenibile rimane una delle maggiori sfide. La necessità di riformare l’architettura finanziaria globale è urgente, con un’enfasi su nuove istituzioni finanziarie e approcci innovativi come la tassazione globale e gli investimenti in educazione di qualità.

MULTILATERALISMO E IMPEGNO GLOBALE VERSO GLI SDG

L’indice di supporto al multilateralismo basato sull’ONU (UN-Mi) delinea come nazioni come Barbados e Antigua e Barbuda dimostrano un forte impegno verso la cooperazione internazionale, mentre gli Stati Uniti si posizionano all’estremo opposto.

VERSO SISTEMI ALIMENTARI E TERRESTRI SOSTENIBILI

Il Sustainable Development Report 2024 include due capitoli tematici specifici per l’SDG 17 (Rafforzare i mezzi di attuazione e rivitalizzare il Partenariato Globale per lo Sviluppo Sostenibile) e l’SDG 2 (Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare e migliorare la nutrizione e promuovere l’agricoltura sostenibile).

Nonostante gli sforzi compiuti, 600 milioni di persone soffriranno ancora di fame entro il 2030. In parallelo, l’obesità è in aumento a livello globale, e le emissioni di gas serra derivanti dall’agricoltura, dalla silvicoltura e dall’uso del suolo rappresentano quasi un quarto delle emissioni globali annue di gas serra.

Un approccio olistico è necessario per sfruttare le potenziali sinergie e i compromessi associati alla trasformazione dei sistemi alimentari e terrestri e per tenere conto delle ricadute ambientali e sociali incorporate nel commercio dei prodotti agroalimentari. Il consorzio FABLE (Food, Agriculture, Biodiversity, Land-Use, and Energy) suggerisce un percorso di “sostenibilità globale”, richiedendo cambiamenti significativi nel consumo, nella produttività e nei sistemi di monitoraggio.

LA SITUAZIONE IN ITALIA SECONDO IL RAPPORTO SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE 2024

Secondo il Sustainable Development Report 2024, l’Italia mostra una performance mista negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG). In generale, il paese è classificato al 23° posto su 167 paesi, indicando una performance complessivamente buona rispetto ad altri paesi a livello globale. Tuttavia, ci sono aree di forza così come sfide significative che persistono.

Aree di Forza:

  • SDG 3 (Salute e Benessere): l’Italia ha fatto notevoli progressi, con un’alta aspettativa di vita alla nascita (82,9 anni nel 2021) e bassi tassi di mortalità materna e neonatale.
  • SDG 6 (Acqua Pulita e Servizi Igienico-Sanitari) e SDG 7 (Energia Pulita e Accessibile): quasi il 100% della popolazione ha accesso all’acqua potabile e a servizi igienici adeguati, così come all’elettricità e a tecnologie pulite per la cucina.
  • SDG 9 (Industria, Innovazione e Infrastrutture): il Paese mostra ottimi risultati nel settore delle infrastrutture con una larga diffusione di accesso a strade praticabili tutto l’anno, uso di internet e sottoscrizioni a banda larga mobile.

Sfide:

  • SDG 13 (Azione per il Clima): l’Italia deve affrontare sfide nella riduzione delle emissioni di CO2 e nella gestione del carbonio importato.
  • SDG 12 (Consumo e Produzione Responsabili): sfide persistenti nel gestire le emissioni di azoto e nella produzione di rifiuti non riciclati, oltre a significative emissioni di gas serra associati all’importazione.
  • SDG 8 (Lavoro Decente e Crescita Economica): vi è una quota elevata di giovani che non lavorano, non studiano né seguono corsi di formazione (NEET), che comporta problemi nel mercato del lavoro per i giovani.

L’Italia ha ottenuto risultati significativi in molteplici SDG ma deve ancora affrontare sfide importanti, specialmente in termini di impatti ambientali e di gestione delle risorse. Questo necessita di politiche mirate e interventi efficaci per migliorare la sostenibilità a lungo termine e l’equità sociale.

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