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MORTI SUL LAVORO IN ITALIA: 890 VITTIME DA GENNAIO A OTTOBRE 2024

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La tragedia delle morti sul lavoro continua a segnare un trend preoccupante in Italia. Sulla base dei dati degli infortuni messi a disposizione dall’INAIL, nei primi dieci mesi del 2024 sono stati registrati 890 decessi, con un incremento del 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. A fronte delle 868 vittime dello scorso anno, l’aumento di 22 unità conferma la gravità della situazione, richiedendo interventi urgenti per la sicurezza lavorativa.

DECESSI SUL LUOGO DI LAVORO E IN ITINERE: UNA DOPPIA EMERGENZA

I dati Inail mostrano due tendenze opposte:

  • I decessi avvenuti direttamente in occasione di lavoro sono diminuiti, passando da 672 a 657 casi (-2,2%)
  • Le vittime in itinere, cioè durante gli spostamenti casa-lavoro, sono cresciute in modo significativo, da 196 a 233 (+18,9%).

Questo dato evidenzia la necessità di adottare misure preventive non solo nei luoghi di lavoro ma anche per gli spostamenti dei lavoratori.

LE REGIONI PIÙ COLPITE: I NUMERI ASSOLUTI E GLI INDICI DI INCIDENZA

Sono 890 le vittime sul lavoro in Italia, delle quali 657 in occasione di lavoro (15 in meno rispetto a ottobre 2023) e 233 in itinere (37 in più rispetto a ottobre 2023).

In termini assoluti, la Lombardia registra il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (112). Seguono: Lazio (64), Emilia-Romagna (63), Campania (57), Sicilia (54), Veneto (47), Piemonte (41), Puglia (38), Toscana (34), Trentino-Alto Adige e Sardegna (21), Calabria (17) Umbria e Liguria (16), Abruzzo (14), Friuli-Venezia Giulia (13), Marche (12), Basilicata (9), Valle d’Aosta e Molise (4).

Dal punto di vista del rischio di morte, facendo riferimento all’indice di incidenza che indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data regione ogni milione di occupati presenti nella stessa area, a fine ottobre 2024 troviamo:

  • In zona rossa: Valle d’Aosta, Basilicata, Umbria, Trentino-Alto Adige, Sicilia, Molise e Sardegna.
  • In zona arancione: Campania, Calabria, Emilia-Romagna, Puglia e Abruzzo.
  • In zona gialla: Lazio, Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto.
  • In zona bianca: Toscana e Marche.

I SETTORI PRODUTTIVI PIÙ A RISCHIO: COSTRUZIONI IN PRIMO PIANO

I settori delle costruzioni e del manifatturiero si confermano tra i più pericolosi. Nelle costruzioni, le vittime sono passate da 117 a 128, mentre nel comparto manifatturiero si è registrato un incremento da 81 a 86 casi. Il settore dei trasporti e magazzinaggio ha invece visto una lieve riduzione, da 91 a 84 decessi.

Segue il settore Commercio con 48 vittime.

PER APPROFONDIRE…

Per consultare tutti i dati sugli infortuni aggiornati al 31/10/2024 e per scaricare gratuitamente i report sugli infortuni sul lavoro elaborati dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega, CLICCA QUI!

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