DIAGNOSI ENERGETICA: PROSSIMA SCADENZA A DICEMBRE 2023
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Con l’introduzione del D.Lgs 102/2014, in attuazione della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, è entrato in vigore l’obbligo per alcune aziende di presentare una diagnosi energetica (o “audit energetico”): la prossima scadenza è fissata per il 5 dicembre 2023.
Vediamo di approfondire l’argomento capendo chi è soggetto a questa specifica normativa e come ottemperare a tale obbligo.
COS’È LA DIAGNOSI ENERGETICA?
L’art. 2 del D.Lgs. 102/2014 definisce la diagnosi energetica (o “audit energetico”) come la “procedura sistematica finalizzata a ottenere un’adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un edificio o gruppo di edifici, di una attività o impianto industriale o commerciale o di servizi pubblici o privati, a individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici e a riferire in merito ai risultati”.
La diagnosi energetica è, quindi, uno strumento per le aziende per valutare l’efficienza energetica effettuata su diversi livelli, come l’edificio nel suo complesso, i singoli impianti (come ad esempio il sistema di riscaldamento, condizionamento o illuminazione) o anche solo su singole componenti (ad esempio, l’isolamento termico di pareti o finestre) con lo scopo di ridurre i consumi energetici, migliorare l’efficienza e ridurre l’impatto ambientale.
CHI È OBBLIGATO A PRESENTARE LA DIAGNOSI ENERGETICA?
Il D.Lgs. 102/2014, all’art. 8, prevede che siano obbligate a eseguire la diagnosi energetica le seguenti aziende:
- Grandi imprese che corrispondono a imprese con più di 250 dipendenti e fatturato annuo superiore ai 50 milioni di euro o con un totale di bilancio annuo superiore ai 43 milioni di euro.
- Imprese a forte consumo di energia (o energivore) iscritte nell’elenco annuale della Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (CSEA), indipendentemente dalla loro dimensione.
Queste aziende devono procedere con la diagnosi energetica sui siti produttivi localizzati all’interno del territorio nazionale.
Ad ogni modo anche le aziende non obbligate formalmente dalla normativa possono decidere volontariamente di procedere con una diagnosi energetica, con il vantaggio di ridurre la spesa energetica e promuovere, a livello aziendale, una cultura della sostenibilità ambientale.
QUAL È LA PERIODICITÀ DI PRESENTAZIONE DELLA DIAGNOSI ENERGETICA?
Le imprese obbligate alla presentazione della diagnosi energetica, devono farlo entro il 5 dicembre con periodicità quadriennale.
Il D.Lgs. 102/2014 aveva previsto come prima scadenza il 5 dicembre 2015, pertanto la scadenza successiva era stata nel 2019 e la prossima sarà il 5 dicembre 2023.
CHI REDIGE UNA DIAGNOSI ENERGETICA?
I soggetti abilitati ad eseguire le diagnosi energetiche sono definiti dal D.Lgs. 102/2014 e devono essere individuati tra:
- Società di servizi energetici o Energy Service Company (ESCo) certificate secondo la norma UNI 11352.
- Auditor energetici o Esperti di Gestione Energia (EGE) certificati secondo la norma UNI 11339.
COME SI REDIGE UNA DIAGNOSI ENERGETICA?
L’audit energetico aziendale è un processo strutturato e va eseguito, da parte di soggetto abilitato, secondo le seguenti fasi:
- La prima fase consiste nella raccolta dei dati disponibili e di tutte le informazioni relative all’uso e all’efficienza energetica dell’impresa, compresi sopralluoghi e visite in azienda.
- La seconda fase prevede l’analisi e lo studio dei dati raccolti con individuazione delle aree di potenziale spreco energetico.
- La terza fase consiste nell’elaborazione di un report con la presentazione dei risultati, l’individuazione delle aree di maggior consumo da monitorare e la proposta per implementare il sistema di monitoraggio.
- La quarta fase fornisce raccomandazioni specifiche e delinea l’implementazione delle azioni da attuare per migliorare l’efficienza energetica e ridurre i costi.
Le fasi della diagnosi energetica sono definite nella norma UNI CEI EN 16247, con l’ultima edizione del 2022, di cui abbiamo già parlato nel dettaglio con una precedente news.
Una volta eseguita, la diagnosi energetica deve essere trasmessa in via telematica all’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) tramite l’apposito portale dedicato.
QUALI SONO I BENEFICI DI UNA DIAGNOSI ENERGETICA?
L’obiettivo finale della diagnosi energetica è quello di ridurre i consumi energetici, migliorare l’efficienza e ridurre l’impatto ambientale, contribuendo anche al risparmio economico per il proprietario dell’edificio o dell’impianto.
Tale obiettivo si può raggiungere solo dopo aver compreso quali sono le aree di potenziale spreco energetico e identificato le possibili soluzioni e tecnologie applicabili per il risparmio energetico.
Tutto ciò può garantire anche un vantaggio competitivo: con lo sviluppo di strategie di riduzione dell’uso di energia e l’investimento in progetti di efficienza energetica, l’azienda può ottimizzare i processi produttivi ponendosi davanti ai competitor, influendo in maniera positiva anche in termini di brand reputation.
APPROFONDIMENTO…
Il miglioramento delle prestazioni energetiche di un’azienda richiede interventi tesi all’efficienza energetica con conseguenti benefici economici derivanti dalla riduzione dei costi energetici che le aziende devono sostenere.
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