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Linee guida nazionali per l’implementazione dei piani di sicurezza dell’acqua
L’evoluzione del modello di salute dell’uomo e del pianeta sancita da Lancet come Planetary Health, descrivibile come disciplina dell’inter-disciplina, è il presupposto e insieme l’obiettivo per raggiungere il più elevato livello di salute, benessere ed equità nel pianeta, attraverso una equilibrata governance dei sistemi politici, umani, economici e socio-sanitari – determinanti per il futuro dei sistemi naturali e dell’umanità.
La concezione di un unicum tra la salute della civiltà umana e lo stato dei sistemi naturali da cui essa dipende, che trova corrispondenza nel disegno dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030, ci porta immediatamente a (ri)pensare la visione di ambiente, clima, sviluppo, acqua e uomo superando la frammentarietà degli approcci settoriali che, tra l’altro, sotto il profilo tecnico, territoriale, normativo e gestionale, è risultata in scenari di rischio sempre più preoccupanti in termini di sicurezza del territorio, accesso all’acqua, equità e sostenibilità.
Superando concezioni anacronistiche e ascientifiche è necessario e urgente interfacciare la salute dell’uomo e degli ecosistemi in una nuova concezione in cui “one health” si traduce in “one water”, vale a dire dimensione sanitaria, ma anche sociale, culturale, economica e politica dell’acqua che si identifichino in un unicum tra risorse idriche e ciclo naturale dell’acqua, ciclo idrico integrato, (alterazioni delle) variabili idro-geologiche e (delle) pressioni antropiche e climatiche.
Il sistema integrato di prevenzione e controllo basato sull’analisi di rischio sito-specifica estesa all’intera filiera idropotabile secondo l’approccio dei Piani di Sicurezza dell’Acqua (PSA) segna un passo fondamentale per rafforzare la qualità delle acque a tutela della salute umana. Esso supera infatti i limiti del regime attuale di monitoraggio sulle acque distribuite, di tipo retrospettivo e basato sul controllo “al rubinetto” di un numero limitato di parametri, applicato indifferenziatamente a ogni sistema acquedottistico e che, in molti casi, fornisce un controllo definito too little and too late – secondo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization, WHO) all’Unione Europea (UE) durante il processo di rifusione della direttiva sulle acque destinate al consumo umano – rispetto al rischio di esposizione dei consumatori a pericoli veicolati dalle acque.
L’introduzione di un approccio di prevenzione olistica basato su evidenze secondo i PSA è considerato nel mondo e nella UE una rivoluzione culturale nelle politiche di prevenzione sanitaria collettiva nel settore delle acque e, per molti aspetti, rappresenta un modello dinamico di successo, esportabile a molte altre tematiche ambiente-clima e salute. D’altra parte l’approccio rappresenta per l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), un progresso in coerente linea con la sua missione e identità.
Di seguito si riporta l’indice del documento:
Premessa
Piano dell’opera
Introduzione, elementi normativi, obiettivi e campo d’applicazione delle linee guida
Moduli (step) per lo sviluppo di un PSA
Cloud del PSA: ambiente integrato di condivisione e controllo dati
Approfondimenti specifici sui rischi associati alla contaminazione dell’acqua in un sistema di fornitura idropotabile
APPENDICE
Glossario
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