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MORTI SUL LAVORO NEI PRIMI CINQUE MESI DEL 2024: L’EMERGENZA CONTINUA

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L’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering ha elaborato i dati infortunistici pubblicati dall’INAIL relativi ai primi cinque mesi del 2024. Le statistiche non sono confortanti, anzi, denunciano una situazione di continua crescita degli infortuni sui luoghi di lavoro.

Vediamo quali sono i dati da gennaio a maggio 2024…

MORTI SUL LAVORO IN AUMENTO RISPETTO AL 2023

Da gennaio a maggio 2024 sono 369 le vittime sul lavoro in Italia, di cui 286 mortali in occasione di lavoro e 83 in itinere, con una media di 74 decessi al mese.

Rispetto allo stesso periodo del 2023, le vittime in totale sono 11 in più (da gennaio a maggio 2023 si contavano 358 vittime totali), con un aumento del 3,1%.

È proprio in occasione di lavoro che si ha un aumento più elevato: da 271 vittime nel 2023 a 286 nel 2024, l’incremento è del 5,5%. Sono diminuite invece le vittime in itinere, cioè coloro che hanno trovato la morte nel tragitto casa-lavoro: da 87 vittime nel 2023 a 83 nel 2024, con un decremento pari al -4,6%.

LA SITUAZIONE DEGLI INFORTUNI, REGIONE PER REGIONE

In termini assoluti, in cima alla graduatoria con il maggior numero di vittime in occasione di lavoro è la Lombardia (48). Seguono: Emilia-Romagna (35), Campania (30), Sicilia (22), Lazio (21), Puglia (20), Piemonte (19), Toscana (17), Veneto (14), Trentino-Alto Adige (12), Calabria (8), Umbria e Liguria (7), Abruzzo (6), Friuli-Venezia Giulia, Sardegna e Marche (5), Valle d’Aosta e Basilicata (2) e Molise (1).

Per ciascuna regione l’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega mette a confronto il numero di vittime con la popolazione lavorativa di quella regione, in questo modo è possibile confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.

La zonizzazione utilizzata dipinge le regioni in base al rischio infortunistico secondo la seguente scala di colori:

  • Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale
  • Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale
  • Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale
  • Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale

Sulla base di queste considerazioni, i primi cinque mesi del 2024 vedono in zona rossa, e quindi con un’incidenza superiore al 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 12,1 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori), le seguenti regioni: Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Umbria, Campania, Emilia-Romagna, Sicilia e Puglia. In zona arancione: Calabria. In zona gialla: Abruzzo, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia e Molise. In zona bianca: Lazio, Sardegna, Marche e Veneto.

Per visionare le statistiche degli infortuni mortali sul lavoro al 31/05/2024 a cura dell’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega: CLICCA QUI!

LA SITUAZIONE DEGLI INFORTUNI PER SETTORE ECONOMICO

A fine maggio 2024 continua ad essere il settore delle Costruzioni a registrare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro: sono 57. È seguito dalle Attività Manifatturiere (37), da Trasporti e Magazzinaggio (25) e dal Commercio (18).

Il più elevato numero di denunce totali arriva ancora dalle Attività Manifatturiere (29.256), cui seguono: Costruzioni (14.469), Sanità (14.370), Trasporto e Magazzinaggio (13.266) e Commercio (12.911).

LA SITUAZIONE DEGLI INFORTUNI PER: GENERE, NAZIONALITÀ ED ETÀ

Le denunce di infortunio delle lavoratrici al 31/05/2024 sono state 91.441, quelle dei colleghi uomini 159.691.

Le denunce di infortunio in occasione di lavoro (esclusi gli infortuni in itinere) sono state 212.803 a fine maggio 2024: 72.241 sono le donne e 140.562 gli uomini.

Le denunce di infortunio in occasione di lavoro degli italiani sono 171.584, mentre degli stranieri sono 41.219.

Anche a fine maggio 2024 la fascia di età più colpita in occasione di lavoro e in itinere è quella che va dai 45 ai 54 anni con 53.420 denunce (il 21,3% del totale).

Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro nei primi cinque mesi del 2024 sono 62 su un totale di 286, con un rischio di morte sul lavoro più che doppio rispetto agli italiani (26,1 morti ogni milione di occupati, contro i 10,6 degli italiani), mentre sono 17 quelli deceduti a causa di un infortunio in itinere.

La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 55 e i 64 anni (99 su un totale di 286).

Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro da gennaio a maggio 2024 sono 21, mentre 8 hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro.

Il martedì risulta essere il giorno in cui si sono verificati più infortuni mortali nei primi cinque mesi dell’anno (23,1%).

Per consultare tutti i dati sugli infortuni aggiornati al 31/05/2024 e per scaricare gratuitamente tutti i report sugli infortuni sul lavoro elaborati dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega, CLICCA QUI!

OSSERVATORIO SICUREZZA SUL LAVORO

Scarica gratuitamente tutti i report sugli infortuni sul lavoro in Italia

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