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RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITÀ: SLITTANO AL 2026 I TERMINI PER ALCUNI SETTORI E IMPRESE

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Prorogati di due anni i termini per l’adozione dei principi di rendicontazione della sostenibilità per taluni settori e per talune imprese di Paesi terzi: la scadenza, inizialmente prevista per il 30/06/2024, viene ora spostata al 30 giugno 2026.

Vediamo come la Direttiva (UE) 2024/1306 del 29/04/2024, pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 08/05/2024, ha modificato la Direttiva 2013/34/UE sulla rendicontazione di sostenibilità delle imprese (Corporate Sustainability Reporting Directive, CSRD) …

GLI OBBLIGHI DI RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITÀ

Gli obblighi di rendicontazione di sostenibilità sono essenziali per assicurare la trasparenza del mercato e la responsabilità delle imprese riguardo agli impatti ambientali e sociali. È fondamentale che tali obblighi siano strutturati in modo da raggiungere gli obiettivi desiderati minimizzando gli oneri amministrativi per le imprese.

PROROGA DEI TERMINI PER LA RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITÀ

La Direttiva 2013/34/UE richiedeva che, entro il 30 giugno 2024, la Commissione europea definisse principi specifici di rendicontazione di sostenibilità (European Sustainability Reporting Standards, ESRS) per le imprese, in base al settore di attività. Tuttavia, una comunicazione del 16 marzo 2023 dal titolo “Competitività a lungo termine dell’UE: prospettive oltre il 2030”, ha suggerito di permettere alle imprese di concentrarsi prima sugli obblighi di rendicontazione di sostenibilità già esistenti per i report da pubblicare nel 2025 in base ai dati del 2024, stabiliti nel regolamento delegato (UE) 2023/2772. Ecco quindi la proposta di prorogare di 2 anni il termine per l’adozione di nuovi principi di rendicontazione.

SETTORI AD ALTO RISCHIO E IMPATTO

I principi di rendicontazione di sostenibilità devono coprire le informazioni che tutte le imprese devono comunicare e quelle specifiche per settore di attività. Settori come il petrolio, il gas, le attività estrattive e il carbone, con elevati rischi e impatti in termini di sostenibilità per l’ambiente, i diritti umani e la governance, necessitano di standard di rendicontazione che riflettano la loro specificità e portata dei rischi e degli impatti.

Se da una parte è vero che imprese dello stesso settore sono spesso esposte a rischi simili legati alla sostenibilità e spesso hanno un impatto simile sulla società e sull’ambiente, è vero anche che non tutte le attività in uno stesso settore comportano automaticamente rischi o impatti significativi sulla sostenibilità. Le aziende attive in settori altamente dipendenti dalle risorse naturali dovrebbero, secondo i principi di rendicontazione di sostenibilità specifici per settore, comunicare gli impatti e i rischi legati alla biodiversità e agli ecosistemi.

INCLUSIONE DELLE IMPRESE DI PAESI TERZI

La Direttiva 2013/34/UE impone l’adozione di principi di rendicontazione anche per talune imprese di paesi terzi che operano nell’UE con ricavi significativi, applicabili dal 2028. Questo include grandi imprese e PMI con titoli negoziati sui mercati regolamentati dell’UE. La proposta di proroga di 2 anni riguarda anche la comunicazione sulle questioni di sostenibilità e gli ambiti di rendicontazione specifici del settore in cui operano per queste aziende.

MODIFICA DELLA DIRETTIVA 2013/34/UE

La Direttiva (UE) 2024/1306 modifica quindi la Direttiva 2013/34/UE, andando a posticipare di 2 anni la data inizialmente prevista per l’adozione dei principi di rendicontazione della sostenibilità per taluni settori e per talune imprese di Paesi terzi.

In particolare entro il 30/06/2026 (non più quindi entro il 30/06/2024):

  • art. 29-ter della Direttiva 2013/34/UE, la Commissione dovrà specificare le informazioni complementari e di settore che le imprese sono tenute a comunicare in termini di rendicontazione di sostenibilità
  • art. 40-ter della Direttiva 2013/34/UE, la Commissione dovrà specificare i principi di rendicontazione di sostenibilità per le imprese di Paesi terzi

Posticipare la data per l’adozione dei nuovi standard di 2 anni consentirà alle imprese di concentrarsi sull’implementazione della prima serie di ESRS, potendo così disporre di più tempo per elaborare standard di sostenibilità specifici per il settore di attività di appartenenza e per aziende di Paesi terzi.

Questo permetterà alle imprese di dedicarsi completamente all’implementazione della prima serie di ESRS. Inoltre, sarà possibile disporre di più tempo per elaborare standard di sostenibilità personalizzati per specifici settori e aziende di Paesi terzi.

La Direttiva (UE) 2024/1306 introduce, inoltre, che la Commissione pubblichi otto standard di rendicontazione settoriali non appena saranno pronti, prima della nuova scadenza del 30 giugno 2026.

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