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Indicazioni operative per la gestione del rischio di esposizione professionale al cristallino

La Direttiva Europea n. 59/2013 ha stabilito in 20 mSv il nuovo limite di dose equivalente annuale per il cristallino dei lavoratori esposti rispetto ai 150 mSv della precedente legislazione. Il recepimento a livello nazionale della direttiva da parte del D.Lgs. 101/2020 ha reso necessario individuare e mettere a punto ulteriori misure di cautela e correlate procedure di ottimizzazione della protezione. La categoria di lavoratori maggiormente interessata è quella degli operatori sanitari che eseguono procedure chirurgico-interventistiche servendosi dell’ausilio dei raggi X. Tali operatori, infatti, non potendosi allontanare dal paziente, e quindi dalla sorgente di raggi X, necessitano di misure di radioprotezione efficaci e al contempo ergonomiche, che garantiscano la sicurezza senza inficiare il risultato clinico.

L’INAIL ha elaborato un documento che ha coinvolto diversi centri, così da tenere in considerazione le differenze operative locali, ed è stato condotto con l’obiettivo di rispondere al meglio a tipici quesiti che è possibile correlare con l’applicazione del principio di ottimizzazione (‘qual è il livello di esposizione per il cristallino degli operatori?’, ‘a chi assegnare un dosimetro dedicato per la dosimetria del cristallino?’, ‘quale dosimetro e dove posizionarlo?’, ‘a chi assegnare DPI?’, ‘quali DPI adottare?’, ‘come utilizzare correttamente i DPI?’). Le misure in vivo sono state supportate da misure su fantocci antropomorfi che riproducevano alcuni setting clinici. Un aspetto critico preso in considerazione è l’individuazione dei dispositivi di protezione più adeguati e le loro modalità di utilizzo nella pratica clinica.

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