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Fac simile Modulo Segnalazione anomalie a sistemi, procedure, impianti per la Tutela Ambientale
Vega Engineering mette a disposizione uno strumento operativo gratuito per la per la segnalazione delle anomalie a sistemi, procedure, impianti per la tutela ambientale che può essere utile alle aziende per avere uno schema degli adempimenti ambientali da mantenere aggiornati.
Scarica qui il Fac simile Modulo Segnalazione anomalie a sistemi, procedure, impianti per la Tutela Ambientale.
Tale modulo può essere utilizzato in qualunque azienda, a prescindere dall’adozione di un Sistema di Gestione Ambientale UNI ISO 14001.
Infatti, è risaputo che i Sistemi di Gestione Ambientale (SGA) non siano obbligatori ma, in alcuni casi, sono previsti dalla legislazione vigente (ad esempio, per conseguire determinati accreditamenti o per accedere ad alcune tipologie di appalti).
Tuttavia la complessità degli adempimenti e le possibili difficoltà riscontrabili in materia di tutela ambientale impongono alle aziende, per un’efficace risoluzione, l’adozione di Sistemi di Gestione Ambientale (SGA).
L’adozione di un Sistema di Gestione Ambientale (SGA) certificato o non, pertanto, risponde agli interessi per il mantenimento della conformità legislativa da parte dei datori di lavoro, amministratori, dirigenti ed HSE Manager.
Vediamo sinteticamente quali sono i principali aspetti ed i riferimenti normativi del Sistema di Gestione Ambientale (SGA) che le aziende devono tenere in considerazione.
GESTIONE RIFIUTI
La gestione dei rifiuti comprende l’intero processo di produzione, raccolta, trasporto e trattamento (recupero o smaltimento) dei rifiuti.
Nonostante la normativa italiana sulla gestione dei rifiuti sia molto complessa ed articolata, la procedura di gestione dei rifiuti nelle aziende è un aspetto frequentemente sottovalutato ma che può condurre a pesanti sanzioni amministrative e penali.
La corretta gestione dei rifiuti pericolosi e non pericolosi, di origine urbana o speciale, è alla base dei principi che l’Unione Europea ha indicato in specifici Regolamenti e Direttive che l’Italia ha recepito all’interno del D. Lgs. 152/06 Testo Unico sull’Ambiente, successivamente modificato con il D. Lgs. 205/2010, e con altre norme specifiche.
EMISSIONI IN ATMOSFERA
Le emissioni in atmosfera, che rappresentano uno degli aspetti di maggiore impatto ambientale generati dagli stabilimenti industriali, sono disciplinate dalla Parte V del D. Lgs 152/2006 (Testo Unico Ambientale), che ne tratta la prevenzione e la limitazione con particolare riferimento ai seguenti articoli:
- art. 269: autorizzazioni alle emissioni in atmosfera per gli stabilimenti;
- art. 270: individuazione degli impianti e convogliamento delle emissioni;
- art. 271: valori limite di emissione e prescrizioni per impianti ed attività;
- art. 272 per impianti ed attività in deroga.
SCARICO ACQUE REFLUE
Anche lo sversamento di acque reflue, se non adeguatamente gestito dal punto di vista dei permessi autorizzativi e delle analisi, può condurre a sanzioni amministrative e penali.
I principali strumenti normativi che regolano il trattamento e scarico delle acque reflue sono:
- D. Lgs. 152/1999 che contiene il principio fondamentale in materia di trattamento di acque reflue secondo cui “tutti gli scarichi devono essere autorizzati”.
- D. Lgs. 152/06 Testo Unico sull’Ambiente che, recependo i principi del D. Lgs. 152/1999, fissa i valori massimi degli scarichi in funzione delle differenti tipologie di acque reflue: urbane, domestiche e industriali.
- Legge Europea 167 del 20/11/2017 che introduce regole più severe per il monitoraggio degli inquinanti e nuove disposizioni sulla diffusione dei dati da parte delle autorità di controllo.
EMISSIONI ACUSTICHE
Le emissioni acustiche, causate dal rumore ambientale dalle attività umane verso l’ambiente esterno, rappresentano un aspetto spesso sottovalutato dalle aziende ma che può portare, in caso di superamento dei limiti di legge, a pesanti sanzioni amministrative.
Inoltre, se superati i limiti di legge, può essere necessario provvedere ad opere di mitigazione del rumore prodotto dagli impianti con costosi interventi strutturali.
Perciò è importante conoscere il principale strumento normativo in materia di inquinamento acustico ovvero la Legge n. 447 del 26/10/1995 Legge quadro sull’inquinamento acustico con particolare riferimento all’art. 8 che definisce le attività per le quali è obbligatorio produrre una valutazione di impatto acustico e quelle per cui invece vi è la necessità di elaborare una valutazione previsionale di clima acustico.
AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI
Le aziende che operano con determinati tipi di attività producendo delle emissioni di gas, sostanze, vibrazioni, calore o rumore nell’acqua, nel suolo o nell’aria sono soggette ad una serie di autorizzazioni.
Gli impianti che superano determinate soglie di emissione sono soggetti ad Autorizzazione integrata Ambientale (AIA) per uniformarsi ai principi dettati dalle direttive europee e recepiti dalla normativa italiana con il D. Lgs. 152/06 Testo Unico sull’Ambiente.
In particolare l’Allegato VII alla parte II del D. Lgs 152/06 elenca le attività che devono dotarsi di Autorizzazione integrata Ambientale (AIA).
L’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA), invece, si applica agli impianti non assoggettabili ad Autorizzazione integrata Ambientale (AIA) e alle piccole e medie imprese ai sensi del D. M. 18/4/2005.
L’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) è il provvedimento che incorpora in un unico titolo diverse autorizzazioni ambientali previste dalla normativa di settore (ad esempio autorizzazione alle emissioni in atmosfera) con riferimento al D. Lgs. 152/2006 Testo Unico Ambientale. In sostanza l’AUA consente di unificare in un unico procedimento, in capo alla Provincia individuata come Autorità Competente, l’acquisizione di una vasta serie di abilitativi in campo ambientale necessari alla realizzazione degli impianti e al loro esercizio.
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