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Linee guida la sicurezza chimica nelle imprese

Come più volte sottolineato dall'Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA), la sicurezza chimica è una importante risorsa per le aziende, ed essa può essere ottenuta anche attraverso la conformità a tre diversi regolamenti europei in materia di sostanze chimiche:
– il  Regolamento REACH concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (regolamento (CE) n. 1907/2006);
– il  Regolamento CLP relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele (regolamento (CE) n. 1272/2008); 
– il  Regolamento BPR sui biocidi (regolamento n. 528/2012).

Proprio per migliorare la conoscenza delle piccole e medie imprese (PMI) dei vari regolamenti europei e migliorare, in generale, la sicurezza chimica in Europa, l’ECHA ha pubblicato la guida “La sicurezza chimica nelle imprese. Introduzione per le PMI”, un documento che contiene informazioni pratiche tese a chiarire i ruoli e gli obblighi delle imprese a norma dei regolamenti sopra elencati.

Da un lato, la guida dell’ECHA ricorda innanzitutto che i vari regolamenti incidono sulle attività commerciali della maggior parte delle imprese con sede nell'UE e aderenti allo Spazio Economico Europeo (SEE), sottolineando che le PMI hanno le stesse responsabilità delle grandi aziende e non possono quindi essere esentate da nessuna delle prescrizioni in materia di sicurezza chimica. Dall’altro, il documento vuole evidenziare il fatto che la sicurezza chimica non è solamente una risorsa per le aziende, ma che la conformità ai regolamenti dell’UE può permettere alle imprese di soddisfare molte esigenze, tra cui:
– operare legalmente sul mercato dell’UE;
– garantire la fornitura, l’uso e la gestione in sicurezza delle sostanze chimiche;
– rendere più sicuro l’ambiente di lavoro;
– risparmiare sui costi riducendo l’impatto sulla salute nei luoghi di lavoro e sull’ambiente;
– migliorare la reputazione agli occhi dei clienti, dei consumatori, degli investitori e della comunità, sempre più attenti alla gestione responsabile delle sostanze chimiche e alla sostenibilità;
– trovare nuovi mercati qualora abbiano sviluppato alternative più sicure per le sostanze chimiche molto pericolose, ad esempio quelle destinate a essere gradualmente eliminate perché preoccupanti per la salute dell’uomo e dell’ambiente;
– diventare più competitive sui mercati internazionali. 

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